I delegati hanno espresso sostegno unanime (con 2 astensioni) al progetto di legge sul “Matrimonio per tutti”, che i verdi liberali hanno lanciato nel 2013 in Consiglio nazionale su iniziativa di Kathrin Bertschy. Le persone si sposano perché vogliono consolidare la loro unione in maniera duratura, per fornirsi vicendevolmente una sicurezza finanziaria oppure per manifestare pubblicamente la loro unione. Una parte della società si vede però a tutt’oggi negato il proprio diritto al matrimonio civile. Con l'unione registrata infatti hanno a disposizione solo un matrimonio di “serie B”. Questa situazione non è compatibile con uno Stato costituzionale moderno. Esso non deve dare valore alle preferenze sessuali e alle scelte di vita individuali.
Sì alla riforma del sistema fiscale, ma non con l’Iniziativa 99%
I verdi liberali condividono il principio della riduzione della pressione fiscale sui salari e sul lavoro. Anche l'alta concentrazione di ricchezza è un problema da affrontare. "Una riforma del sistema fiscale dovrebbe alleggerire l'onere fiscale sul lavoro in maniera trasversale creando incentivi equi nel mercato del lavoro. L'iniziativa 99% non raggiunge però questo obiettivo. L’Iniziativa vorrebbe utilizzare le entrate supplementari derivanti dall’aumento della tassazione per trasferimenti finanziari a beneficio di un ceto sociale non definito. Inoltre, scoraggia l'innovazione e rende più onerose le operazioni di successione di piccole e medie imprese", ha sottolineato la consigliera nazionale e membro della CET Kathrin Bertschy. I delegati hanno rifiutato in maniera netta la proposta con 139 voti contrari, 6 favorevoli e 3 astensioni.
Per una visione più differenziata dell'ingegneria genetica in agricoltura
La dottoressa Teresa Koller (Università di Zurigo) ha presentato ai delegati i nuovi metodi di ingegneria genetica. L'estensione della moratoria sulle forme classiche di ingegneria genetica, in cui il DNA estraneo viene introdotto nel materiale genetico delle piante, rimane indiscussa per i verdi liberali. Nel caso di nuovi metodi innovativi di editing del genoma, come la tecnologia CRISPR/Cas, i verdi liberali auspicano la possibilità di procedure separate di approvazione. Questa differenziazione nelle procedure di approvazione è opportuna e corrisponde all'evidenza scientifica a disposizione: l'editing del genoma infatti non può più essere scientificamente distinto dalle mutazioni casuali che si verificano costantemente nelle piante o introdotte nelle coltivazioni. Inoltre, c'è un potenziale per migliorare la sicurezza alimentare, l'efficienza delle risorse e la riduzione dell'uso di pesticidi, obiettivi di grande rilevanza per il nostro futuro.