“Il ‘matrimonio per tutti’ è una delle esigenze centrali di una politica sociale moderna e liberale”, ha dichiarato la consigliera nazionale Kathrin Bertschy, promotrice dell’iniziativa parlamentare. “Con il sì al ‘matrimonio per tutti’, la Svizzera ha messo fine a una disparità di trattamento per ambire all’uguaglianza di diritti per tutte e per tutti”, ha aggiunto. Le persone si sposano perché vogliono consolidare il loro partenariato in maniera duratura, perché vogliono celebrare il loro legame affettivo con amici e famigliari o perché vogliono assicurarsi una sicurezza finanziaria. Una parte della società si è vista negare il diritto al matrimonio civile fino ad oggi ed è una grande soddisfazione poter porre fine a questa disparità.
Un rifiuto incoraggiante contro la mal strutturata iniziativa “99%”
I verdi liberali sono soddisfatti per il no all’iniziativa “99%”. Questa proposta ha sottolineato l’importanza di sgravare la tassazione sui salari e dunque sul lavoro e riaperto il dibattito sulla forte concentrazione della ricchezza, che anch’essa non è affatto senza problemi. “Tuttavia una riforma del sistema fiscale dovrebbe alleggerire il carico fiscale sui salari in maniera generale e creare incentivi equi sul mercato del lavoro. L’iniziativa “99%” non ha proposto una soluzione efficace in questo senso. Inoltre, essa avrebbe frenato l’innovazione e reso più costosi i processi di successione nelle aziende” ha dichiarato il consigliere nazionale e membro della CET-N Jürg Grossen. “Se vogliamo riformare il sistema fiscale lo dovremmo fare laddove è veramente necessario: nel consumo delle risorse finite con l’introduzione di un’imposizione individuale”, ha concluso.