„Schengen è una storia di successo: rafforza la nostra sicurezza, ci dà la libertà di viaggiare in tutta Europa ed è importante per la piazza economica svizzera”, ha dichiarato il Consigliere nazionale Beat Flach. La modifica della direttiva UE sulle armi è molto pragmatica e l’UE ha tenuto in debita considerazione le esigenze della Svizzera. Con 116 voti favorevoli, 2 contrari e un’astensione, i Verdi liberali hanno perciò deciso di votare SÌ allo sviluppo di Schengen.
NO a un accordo antidemocratico a spese dei giovani
L’abolizione dei privilegi fiscali per le società holding è fuori discussione. I Verdi liberali hanno perciò sostenuto un disegno di legge fiscale, che consentirà alla Svizzera di restare competitiva a livello internazionale come centro economico e di ricerca. Questo dev’essere spiegato alla popolazione attraverso con un progetto indipendente e coerente, che non sia collegato a tematiche estranee alla materia. “L'accordo sull'AVS mette a dura prova il contratto intergenerazionale, poiché rinvia le vere riforme pensionistiche a spese dei giovani. Viola inoltre l'unità della materia”, ha ribadito la vicepresidente dei Verdi liberali, Kathrin Bertschy. Con 94 contro 27 voti e 7 astensioni, i delegati hanno pertanto deciso per il “NO” al pacchetto di riforma fiscale e al finanziamento dell’AVS (RFFA).