Mercoledì, 14 settembre 2022

SÌ a un esercito moderno con le capacità per garantire la nostra sicurezza

I verdi liberali si impegnano per un esercito moderno, snello e ben equipaggiato con materiale all’avanguardia. Ciò include ovviamente anche la protezione dello spazio aereo e truppe di terra con mezzi adatti.

Lo sviluppo di un esercito moderno va di pari passo con la cooperazione internazionale. Per garantire la sicurezza della Svizzera è necessaria una cooperazione forte con i nostri vicini secondo i principi della nostra neutralità. “La difesa autonoma è un sogno, quello che serve è maggiore cooperazione con la NATO e l’UE”, sottolinea François Pointet, vice-presidente della Commissione della sicurezza.

 

Un contributo chiave all’architettura della sicurezza svizzera ed europea

I verdi liberali sostengono l’acquisto di aerei e di missili di difesa terra-aria Patriot come presentato nel messaggio sull’esercito. Gli aerei da caccia FA18 devono essere rimpiazzati e gli F5 non rispondono più agli standard di sicurezza attuali. La Svizzera non dispone di un sistema di difesa aereo a lunga portata. Una difesa efficace del nostro spazio aereo necessita di mezzi aerei di punta così come una difesa al suolo moderna. “Grazie a questo investimento la Svizzera contribuirà anche allo sviluppo della sicurezza europea, di cui abbiamo beneficiato molto finora”, afferma Melanie Mettles, membro della Commissione della sicurezza e vice-presidente dei verdi liberali.

Per i verdi liberali è fondamentale evitare che vi sia un ritardo legato all’iniziativa e che la validità dell’offerta scada. “La situazione è delicata, ma creare un precedente per un caso particolare nuocerebbe alla nostra democrazia”, critica Jürg Grossen, presidente dei verdi liberali. Altrimenti in futuro le decisioni prese dal Consiglio federale e dal Parlamento potranno essere sospese semplicemente lanciando una raccolta firme. Sarebbe da attendersi inoltre che altri comitati d’iniziativa ricevano un trattamento preferenziale per le loro iniziative.

 

Un esercito fondato sull’interoperabilità per consentire una maggiore cooperazione

Per una rapida integrazione e una migliore cooperazione con i nostri Paesi vicini, la difesa svizzera deve essere fondata sull’interoperabilità, nel senso che l’esercito deve essere organizzato, formato e condotto in maniera da poter partecipare ad operazioni congiunte con la NATO o con gli eserciti di Paesi membri dell’Unione Europea. Le forze aeree, o perlomeno la parte aerea di quest’ultime, sono già completamente interoperabili.

La mozione dei verdi liberali sulla quale il Consiglio nazionale voterà chiede l’estensione di questa interoperabilità a tutto l’esercito, affinché l’insieme delle truppe operative siano capaci di condurre efficacemente delle missioni sotto la condotta o in collaborazione con la NATO e con eserciti dell’UE.

 

No al mantenimento degli inutili aerei Tiger F5

La proposta del Consiglio degli Stati che chiede di mantenere operativi 12 aerei Tiger F5 del 1976, costerebbe 9 milioni di investimento e 25 milioni all’anno per il loro mantenimento. “Questa proposta è troppo costosa, inutile ed è contraria alla modernizzazione urgente del nostro esercito”, spiega François Pointet. Questi aerei sono utilizzati principalmente per le parate, in particolare dalla Patrouille Suisse.