Domenica, 5 giugno 2016

Una domenica di votazioni perfettamente in linea con gli obiettivi dei Verdi liberali

I Verdi liberali gettano uno sguardo retrospettivo sulle votazioni positive di domenica. I voti del popolo concordano pienamente con gli slogan di voto dei Verdi liberali. “La nuova Legge sull’asilo funge da base per procedure più rapide e la Legge sulla medicina della procreazione è un passo avanti nell’ambito della politica sociale”, sostiene il Presidente del partito Martin Bäumle. Il NO alle tre iniziative popolari è appropriato dal punto di vista della politica economica e finanziaria e, nel caso dell’iniziativa della vacca da mungere, anche dell’ambiente.

Il SÌ alla modifica della Legge sull’asilo prevede lo sveltimento indispensabile delle procedure d’asilo. La popolazione si è espressa a favore di miglioramenti pragmatici e contro la gestione populista dei problemi. Il SÌ alla Legge sulla medicina della procreazione è uno sviluppo appropriato e dunque un chiaro impegno a favore di una società liberale e responsabile.

NO a tre iniziative irresponsabili
L’iniziativa popolare „Per un reddito di base incondizionato“ non sarebbe stato un esperimento efficace, né finanziariamente sostenibile. Invece di distribuire i soldi ad annaffiatoio, i Verdi liberali puntano sulla responsabilità individuale e sul sostegno mirato alle persone che necessitano realmente di assistenza.

L’iniziativa della vacca da mungere è stato un tentativo irresponsabile, dal punto di vista della politica finanziaria, di attingere 1,5 miliardi dalle casse federali da destinare alle strade. “Strada e rotaia non devono essere incompatibili tra loro. Il futuro sta nella combinazione intelligente dei mezzi di trasporto”, sostiene il Consigliere nazionale Jürg Grossen.

Anche l’iniziativa “A favore del servizio pubblico“ avrebbe avuto conseguenze drastiche. In merito il Consigliere Nazionale Jürg Grossen affema: “Se la posta, le FFS e Swisscom non potessero più realizzare profitti, in futuro non sarebbe più possibile investire nelle innovazioni, e questo indebolirebbe a lungo termine il servizio pubblico in Svizzera.”