Rafforziamo lo spirito imprenditoriale e la concorrenza: queste le basi per innovazione e successo economico

Disporre di un’economia liberale è da lungo tempo un atout della Svizzera. Essa si basa su uno Stato forte e altrettanto snello, capace di concentrarsi sui suoi compiti essenziali, come una concorrenza del mercato equa e funzionale. In molti settori la libera concorrenza si è tuttavia ridotta. La regolazione del mercato del lavoro non è più ovunque adatta alla realtà odierna. La digitalizzazione e nuove forme di lavoro hanno cambiato la vita economica. Servizi o prodotti che fino a qualche tempo fa erano offerti in forma monopolistica, spesso di proprietà dello Stato, possono essere offerti oggi attraverso il libero mercato (come ad esempio per il settore delle telecomunicazioni). Inoltre oggigiorno sempre più persone hanno diversi datori di lavoro o sono indipendenti. Questi cambiamenti devono essere tenuti in considerazione affinché le condizioni quadro dell’economia e il nostro mercato del lavoro mantengano anche in futuro una posizione di vantaggio.

Progetto di successo 6: Mercato del lavoro liberale e concorrenza equa

Lo Stato ha il compito di limitare i suoi interventi nell’economia e allo stesso tempo sorvegliare affinché nei mercati venga garantita una libera ed equa concorrenza. In Svizzera sussistono ancora diversi monopoli, regolamenti e distorsioni del mercato che impediscono una concorrenza ottimale. I verdi liberali chiedono che questa situazione venga corretta rapidamente.

 

  • Gli ostacoli legislativi a nuovi modelli di business (come ad esempio nella “sharing economy” o nell’economia circolare) devono essere ridotti. Le regole esistenti che fanno distinzione tra lavoratori dipendenti e indipendenti non sono più attuali nell’era digitale e necessitano di un adattamento.

 

  • Le leggi sulle lobby che servono a proteggere singoli settori o aziende devono essere abolite o liberalizzate. Alcuni esempi sono la “Lex Booking.com” oppure la revisionata legge sulle telecomunicazioni, la quale è ormai una legge a difesa degli interessi di Swisscom. Anche la protezione interna per determinati gruppi professionali non è più adatta ai tempi. Ad esempio chi esercita la professione di notaio, dovrebbe poter esercitare in tutto il Paese come già accade per gli avvocati.

Progetto di successo 7: Le aziende di proprietà dello Stato devono concentrarsi sul servizio pubblico

Lo Stato e le aziende pubbliche hanno dei compiti centrali nei settori dell’infrastruttura e del servizio pubblico. Ciò deve continuare ad essere garantito anche in futuro con attenzione ai compiti essenziali. La presenza dello Stato e di aziende pubbliche sui mercati privati danneggia la nostra economia. Le aziende pubbliche creano distorsioni della libera concorrenza e una situazione di concorrenza sleale potendo contare su grandi capitali provenienti dai monopoli garantiti dallo Stato.

 

  • Le aziende pubbliche come la Posta, Swisscom o aziende fornitrici di energia a livello cantonale, aziende d’informatica e assicurazioni per il settore immobiliare, devono concentrarsi sulla loro missione di servizio pubblico e non lanciarsi costantemente in nuovi settori d’attività. In alternativa sarebbe possibile privatizzare determinati settori d’attività di queste aziende pubbliche.

 

  • Il mercato dell’elettricità deve finalmente essere liberalizzato anche per i clienti privati. Dovrebbe essere ugualmente possibile per altri attori del mercato coprire i restanti servizi PTT, attualmente in mano a Postfinance e Swisscom.

 

  • I verdi liberali sono aperti alla possibilità che Postfinance possa offrire in futuro anche crediti e ipoteche. La prerogativa è però una privatizzazione completa. Un’altra banca statale non è necessaria. Solo così si potrà creare un mercato equo per le prestazioni finanziarie.

Progetto di successo 8: Migliorare l’imposizione senza aumentarla

Avere tassi di imposizione attrattivi per persone fisiche e giuridiche costituisce un importante vantaggio competitivo. Questa attrattività della Svizzera deve essere preservata con alleggerimenti fiscali laddove essi possano generare dei benefici macroeconomici. Questi alleggerimenti non devono però essere dettati da interessi particolari o essere introdotti senza portare gli effetti desiderati. Noi vogliamo semplificare considerabilmente il sistema fiscale e conciliarlo meglio con gli obiettivi di una maggiore sostenibilità grazie a incentivi ecologici mirati.

 

  • I futuri alleggerimenti della pressione fiscale devono andare a vantaggio del maggior numero di persone e aziende, piuttosto che servire gli interessi di un’industria o di una lobby. Si tratta di un imperativo di equità ed efficienza.

 

  • Le deduzioni fiscali mirate possono avere un impatto importante, per esempio per favorire il risanamento energetico degli edifici o per migliorare la conciliabilità tra lavoro e famiglia. Essi possono però creare effetti di trascinamento per i redditi più elevati o creare incentivi sbagliati, se ad esempio vi fossero vantaggi fiscali per una mobilità non sostenibile. Il sistema fiscale deve dunque essere semplificato e reso più efficiente.

 

  • Desideriamo rafforzare il principio “tax bads, not goods”. Per esempio sosteniamo l’abolizione della tassa di bollo sugli investimenti sostenibili e sulla costituzione di capitale proprio. Gli investimenti nei settori non sostenibili (per esempio nei combustibili fossili) dovrebbero invece essere oggetto di un maggiore carico fiscale.